domenica 26 giugno 2016

Recensione: HUNGRY LIKE RAKOVITZ "Nevermind The Light"
Shove | Drown Within | Blasphemy World Wide | Dingleberry | Icore e Controcanti




L'obiettivo principale dei nostrani HUNGRY LIKE RAKOVITZ non è quello di accompagnarci attraverso il loro distubo interiore, ma quello di condurci verso ciò che si cela al di sotto della sua putrida superficie. È dolore che esce dalle viscere della terra e avvelena qualunque organo vitale. Le 12 tracce si susseguono in un'unica trama, senza punti deboli, per andare a concludersi nel momento più noise dell'ultimo full-length ("Refusing Light"). I bergamaschi pestano duro e sanno quand'è il momento giusto per rallentare i tempi e sguinzagliare fraseggi di chiara derivazione sludge. Le armi per far male ci sono. Gli Hungry Like Rakovitz ci ricordano che la vita è sofferenza e tale pensiero viene messo in pratica con dei brani grezzi, spietati, rumorosi, che rappresentano quel bisogno di spurgare il peggio mentre il sangue scorre sulla pelle sudata. "Nevermind The Light" è stato scritto, suonato e arrangiato sulle fondamenta della concretezza.

Contatti:

hungrylikerakovitz.bandcamp.com 
facebook.com/hungrylikerakovitz 

TRACKLIST: Under A Wolf Skin We Lurk, Dissident, Inevitable Return To Darkness (Obscuritate I), With Death In Our Hearts, Farewell To Solar System, Ouverture For The Flesh Eaters, Trophies Not Prisoners, Pagan Terrorism (Obscuritate III), Wildweed, Bad Rune Rising, Black Comet, Refusing Light