venerdì 22 maggio 2015

Recensione: SKINLESS "Only the Ruthless Remain"
2015 - Relapse Records




"Only the Ruthless Remain" per alcuni di voi sarà un salto nel passato, per altri una immersione nel presente degli SKINLESS che, mancavano dalle scene da ben 9 lunghi anni ("Trample the Weak, Hurdle the Dead" uscì nel 2006). Certo è che questi deathster americani sanno fare il loro mestiere e dopo un silenzio durato troppo tempo non si sono limitati nel proporre il solito disco di genere. Niente e nessuno è riuscito ad arrestarli. Si sa, le formazioni più longeve non sempre riescono ad avere vita facile, per tanti vari motivi, ma esistono dei musicisti che perseverano prendono linfa dai problemi personali e dai disagi. "Only the Ruthless Remain" è potentissimo, irriverente, e riattiva quel trademark ormai consolidato dall'esperienza accumulata fin dal 1992. Il sound dei nostri fa crollare note e ritmiche rocciose senza disdegnare brevi aperture melodiche di voce, come accade dopo il primo minuto dell'opener "Serpenticide". Gli Skinless non si concentrano solo sulle fondamenta del death metal, ma vogliono anche attingere da altro per pugnalarvi al ventre. La principale differenza tra il nuovo full-length e le precedenti releases è che nonostante il considerevole minutaggio dei brani non ci sono soluzioni che paiono stancanti o inutili (cinque dei sette totali si spingono oltre i quattro minuti di durata). Questo è il segnale più importante. Spesso è meglio saper aspettare che scrivere senza troppi scrupoli un album senza valore. "Only the Ruthless Remain" potrà piacere non solo ai sostenitori di Sherwood Webber e soci. L'impegno degli Skinless non va sottovalutato.

Contatti: 

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relapse.com/label/skinless

TRACKLIST: Serpenticide, Only the Ruthless Remain, Skinless, Flamethrower, The Beast Smells Blood, Funeral Curse, Barbaric Proclivity