martedì 6 gennaio 2015

Recensione: FERAL "Welcome to the Graveyard"
2015 - Bloodsoaked Records




Ebbene si, ci pensa la neonata etichetta discografica fondata da Joachim Lyngfelt (cantante dei Dråp oltre che membro dei Decomposed) a dare una nuova veste al demo del 2009 degli svedesi FERAL, intitolato "Welcome to the Graveyard". Questa volta il lavoro della band scandinava proveniente da Skellefteå viene ripresentato in una versione su tape, resa ancor più interessante dalle grafiche in bianco e nero stampate su quella carta che sprigiona lo stesso fetore pungente emanato dalle vecchie cassette uscite tra la fine degli anni '80 e inizi degli anni '90. Sul versante sonoro, il gruppo si rende autore di canzoni ben calibrate, che ripescano qualche elemento dei 'fondamentali' Entombed (un mix tra "Clandestine" del 1990 e soprattutto "Wolverine Blues" datato 1993). Il percorso musicale iniziato dai nostri nell'anno 2003 (erano originariamente conosciuti semplicemente come Valmer & Hook), non ha mai ceduto il passo a nessun compromesso di sorta, già a partire dai primi nastri di esordio, quando il nome Feral non era stato ancora utilizzato. "Welcome to the Graveyard" è l'esempio tangibile della direzione intrapresa da questi deathster del Nord Europa: ritmi sostenuti, riff pastosi, taglienti, carichi di groove e un growl corposo macchiato da passaggi screaming feroci e sgraziati. La proposta è efficace e si battezza nel sangue bollente degli antenati per acquisire maggiore brutalità (!). Rispetto alla versione precedente avete in più la bonus track "Ravage the Sactuary" posizionata alla fine della tracklist. Non perdete tempo cultori dello swedish death metal, di copie disponibili ce ne sono solo 100. Complimenti alla Bloodsoaked Records.

Contatti:

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TRACKLISTING: Once Inside the Tomb, The Deathbog, Welcome to the Graveyard, The Curse of the Casket, Behead the Crucifix, Ravage the Sactuary (bonus track)