martedì 18 dicembre 2012

SHINING "Redefining Darkness"
2012 spinefarm records


Il male giace in ognuno di noi e, molti esseri viventi sarebbero disposti a credere che questo stato intermedio è una cosa inutile e vana, un qualcosa da tenere lontano, magari nelle scatole nascoste della propria anima indifesa. Senza il dolore, nessuno di noi conoscerebbe la vera realtà dell'esistenza e mancheremmo di qualsiasi elemento positivo per farci coraggio, accettare un concetto di sopravvivenza dell'anima. Kvarforth degli SHINING dal lontano 1997 guida il suo malessere interiore verso i limiti della follia mentale, perché l'autolesionismo fisico può essere il mezzo necessario per dilaniare i propri fantasmi, i propri tormenti... Una lama affilata pronta a penetra lentamente la carne, scolpendo cicatrici indelebili e sanguinanti... Raggiungere il senso dell'abbandono, la catarsi, lo stato di trance, per rassicurarsi o assicurarsi su ogni elemento malato che giace sotto pelle. Non è da tutti trovare una connessione con il dolore, tutto muta tra individuo ed individuo, forse per questo motivo il "male" sarà sempre inutile per la collettività comune; mentre per altri esseri "illuminati" è assolutamente necessario, una parte integrante dell'essere e dal quale non ci si può sottrarre. Ci sono uomini superiori, corpi pronti a sopportare il peso della sofferenza, uomini che hanno una volontà ferrea, uomini assuefatti dai propri problemi mentali e capaci di riuscire ad esercitare il controllo sull'oscurità che dimora dentro. Sottrarsi al sonno della memoria disturbata non sarebbe impresa più facile che sottrarsi alla morte. Ci sono album che non vanno raccontati "song by song", esistono sentimenti che non necessitano di futili spiegazioni, esiste solo il potere della "Musica", essa non ha segreti e, difficilmente fallisce nel suo compito divino per ciò che riguarda il nostro passaggio da un'esistenza all'altra. "Redefining Darkness" ha il peso di una croce poggiata sul corpo dolente di questi musicisti. Gli SHINING (Swe) strisciano sotto la cute e cambiano nuovamente pelle come un velenoso rettile infame! Sono tornati per drogarvi e farvi assaporare la loro eroina sonora perché quando entra in vena è ardente come le fiamme dell'inferno. Un album distorto ma sperimentale, controverso ed efficace! Musica necessaria per curarsi dal male quotidiano. Consigliato!

TRACKLIST: Du-Mitt Konstverk, The Ghastly Silence, Han Som Hatar Manniskan, Hail Darkness Hail, Det Stora Gra, For The God Below